Racconti di viaggio tra i paesi italiani

Esplorare gli ottomila e passa campanili che puntellano il nostro Belpaese


Lascia un commento

LA VIA APPIA BRINDISINA – TERZA PARTE

LA VIA APPIA BRINDISINA: Latiano, Mesagne.

Continua…

16:30. Vielen Dank, ihr sind sehr freundlich. Ja, Ja… ihr können uns hier lassen, es ist perfekt für uns. Dank nochmals, wir werden uns bald hören. Viel Spass in Lecce, es ist eine schöne Stadt.
Oh mamma, quanto parlano. È vero che sono stati molto gentili e disponibili ad averci accompagnato con l’auto senza chiederci nulla in cambio, ma ci chiedevano troppe cose e il mio tedesco, non proprio eccellente, è stato messo a dura prova. Eppure ero convintissimo che fosse gente riservata e discreta, si saranno tanto italianizzati.
In ogni caso sono stati testimoni della nostra cocente delusione per aver trovato il Castello di Oria chiuso e non visitabile. Ancora stento a credere che un importante gioiello architettonico sia di proprietà privata e che sia inaccessibile per una specie di sequestro giudiziario.

Continua qui:
La Via Appia Brindisina – Terza Parte

1463944_603090386423121_1400719042_n

Mesagne – Castello – Particolare della torre e della loggia


Lascia un commento

LA VIA APPIA BRINDISINA – SECONDA PARTE

LA VIA APPIA BRINDISINA: Oria.

Continua…

Ore 13:30. Come siamo trafelati. Abbiamo fatto una corsa forsennata per raggiungere la stazione ferroviaria di Francavilla Fontana. Eravamo nei pressi di Porta Nuova e la stazione era praticamente alla parte opposta della città. Abbiamo dovuto percorrere l’intera Via Garibaldi, sino a raggiungere Via Roma, dopo aver dato un’ultima occhiata all’elegante Piazza Umberto I. Superata la Porta del Carmine, abbiamo percorso Viale Lilla sino alla stazione.
Per fortuna la mia compagna era molto atletica e aveva un passo decisamente sostenuto, al contrario di me che sono un po’ cicciottello e fuori allenamento. Non a caso lei è andata avanti ed è riuscita a comprare i biglietti del treno in tempo. Siamo riusciti a salire sul treno che, per nostra fortuna, aveva tre minuti di ritardo. Circa cinque minuti fa, dopo quattro minuti di viaggio attraverso gli ulivi, siamo arrivati alla nobile e storica Oria. È giunto il momento di mangiare.

Continua qui:
La Via Appia Brindisina – Seconda Parte

1452509_602164026515757_891766315_n (1)

Oria – Scorcio della giudecca


Lascia un commento

LA VIA APPIA BRINDISINA – PRIMA PARTE

LA VIA APPIA BRINDISINA: Villa Castelli, Francavilla Fontana.

Ore 7:00. È una mattinata soleggiata di fine estate, il cielo è limpido anche se il terreno è ancora intriso dall’umidità residua delle piogge dell’ultima settimana. Ha piovuto tantissimo e non abbiamo potuto visitare molto della Puglia, non pensavo che qui le piogge fossero così fitte e torrenziali.
Eccolo il pigrone, è ancora a letto e tra meno di un’ora abbiamo l’autobus per l’escursione che lui ha programmato. Non voglio criticarlo, ma è troppo metodico, quasi un rompiscatole, un po’ di avventura no? E no, bisogna fare come dice lui, sennò si offende. Non voglio litigare di nuovo, non me la sento. Siamo sempre in vacanza, che sono queste quisquilie contro l’amore che provo per lui?
Dai, meglio che lo svegli, altrimenti facciamo tardi.

Continua qui:
La Via Appia Brindisina – Prima Parte

1422437_601296723269154_1064478427_n (1)

Francavilla Fontana – Palazzo Imperiali


Lascia un commento

IL TAVOLIERE DI LECCE SETTENTRIONALE – SECONDA PARTE

IL TAVOLIERE DI LECCE SETTENTRIONALE: San Pancrazio Salentino, Erchie, Torre Santa Susanna.

Ho mal di testa. Eccolo, quel vecchio dolore è tornato. Speravo che fosse scomparso, invece è arrivato di nuovo a chiedermi il conto. Sono praticamente tra due fuochi: inseguito da due sicari che vogliono uccidermi e allo stesso tempo ho questo martellante dolore causato da un male incurabile di cui ho già dimenticato il nome.
Sono sulla Soglia Messapica, in un’area petrosa, incolta e sperduta. Ho visitato molti paesi che non avevo sentito nominare prima, ubicati sull’estremità meridionale della provincia di Brindisi. Ho percorso tutto il Tavoliere in compagnia di un contadino sul trattore, di un motociclista e di un misterioso autista.
Ora sono a piedi e fatico a camminare, sto barcollando un po’. Non riesco a proseguire, o meglio non riesco a fuggire. Mi fermerei volentieri qui in attesa della morte, ma la fame e la sete sono più forti di me. Sono quasi due giorni che non mangio e non bevo. Strano, ieri non me ne ero accorto.

Continua qui:
Il Tavoliere di Lecce Settentrionale – Seconda Parte

Torre Santa Susanna - Chiesa di Santa Maria (San Pietro) in Crepacore - Prospetto posteriore

Torre Santa Susanna – Chiesa di Santa Maria (San Pietro) in Crepacore – Prospetto posteriore


Lascia un commento

IL TAVOLIERE DI LECCE SETTENTRIONALE – PRIMA PARTE

IL TAVOLIERE DI LECCE SETTENTRIONALE: Torchiarolo, San Pietro Vernotico, Cellino San Marco, San Donaci.

Non è facile. Anzi, non lo è mai stato. Sono in viaggio da giorni, di ritorno dal profondo Nord nella mia amata e allo stesso tempo odiata terra. Ho vissuto per anni al chiuso, in una stanza di tre metri di larghezza e quattro metri di profondità, senza parlare con nessuno, solo e isolato. Ormai non ricordo più se è stata una mia scelta quella di isolarmi dal mondo esterno, o se qualcuno mi ha costretto a stare per anni recluso in questo buco.
Ho avuto un passato molto difficile, di cui non vado molto fiero, ma a volte il mio inconscio prende il sopravvento e fa emergere il lato bruto e mascolino che è insito in me. Tutte quelle cose che ho fatto, dovevo farle. Quasi per una questione di onore.
Sono andato dalla mia famiglia, ma non mi ha riconosciuto, come se i miei cari mi avessero cancellato per sempre dalla loro vita e ora vado da un paese all’altro senza meta. Ho percorso centinaia di chilometri in territorio pugliese, usando i treni, gli autobus, a volte viaggiando in autostop e ora non so dove andare.
Sono a Brindisi adesso. Da una settimana vivacchio nei pressi del porto, rubacchiando un po’ di cibo, elemosinando un po’ di denaro e fantasticando un po’ sul mio torbido passato e sul mio futuro ancora più incerto. Intravedo una pericolosa e vecchia conoscenza, qui di passaggio, accompagnata da due sgherri: è un segno, mi hanno scovato.

Continua qui:
Il Tavoliere di Lecce Settentrionale – Prima Parte

San Donaci - Scorcio

San Donaci – Scorcio


Lascia un commento

L’AREA NATURALISTICA DI TORRE GUACETO

L’AREA NATURALISTICA DI TORRE GUACETO: Carovigno, San Vito dei Normanni.

Non è la prima volta che esploro il cuore del Salento. L’ho già fatto ben due volte in passato, ammirando la frastagliata costiera del Capo di Leuca, i paesotti dell’entroterra circondati da secolari uliveti, le dune costiere dell’ugentino con la nobile città d’arte di Ugento. Un tratto in comune con questi luoghi che ho visitato è la fortissima antropizzazione che, nonostante ciò, ha saputo convivere con la poca natura rimasta creando un equilibrio paesaggistico di terra e di mare, che ha reso famosa la penisola salentina in Italia e non solo.
In questo viaggio scopriremo una delle aree tra le meno antropizzate della penisola, sita a nord della città di Brindisi. È un residuo delle antiche paludi costiere che ha impedito di sviluppare, nel passato, delle importanti città costiere per tutto il tratto che va da Monopoli a Brindisi: sono praticamente 70 km di costa che sino a qualche decennio fa non sono stati toccati dall’uomo, tranne per la presenza di qualche rara torre di vedetta costiera.

Continua qui:
L’Area Naturalistica di Torre Guaceto

Carovigno - Area naturalistica di Torre Guaceto - Cala pittoresca

Carovigno – Area naturalistica di Torre Guaceto – Cala pittoresca


Lascia un commento

LE COLLINE DELL’ALTO SALENTO – SECONDA PARTE

LE COLLINE DELL’ALTO SALENTO: Ceglie Messapica, San Michele Salentino.

Oggi è il terzo giorno di vacanza. Sono nuovamente in villa sul mare con i miei amici, nei pressi di Monopoli, e il programma di vacanza (o meglio le intenzioni) consisterebbe nel rilassarci al sole la mattina e scatenarci in discoteca la sera. Peccato che sino a ieri abbia sempre piovuto e i miei compagni d’avventura, sconfortati, non hanno fatto altro che chiudersi in casa guardando svogliatamente la televisione.
Io, al contrario, ho deciso di fare un’escursione e ho visitato, spesso accompagnato dalla pioggia, la bellissima cittadina di Ostuni. Ha espresso un certo fascino, circondata dalle nuvole nere e bagnata dai frequenti rovesci d’acqua; sono stato tra l’altro agevolato dalla scarsa presenza dei turisti, che mi ha permesso di visitare i suoi vicoli e i suoi scorci in pace e in tranquillità. Vabbè, non proprio tanta.

Continua qui:
Le Colline dell’Alto Salento – Seconda Parte

Ceglie Messapica - Piazza Plebiscito

Ceglie Messapica – Piazza Plebiscito


Lascia un commento

LE COLLINE DELL’ALTO SALENTO – PRIMA PARTE

LE COLLINE DELL’ALTO SALENTO: Ostuni.

Finalmente sono iniziate le tanto agognate ferie. Avevamo programmato tutto da mesi, nei minimi dettagli, cosa fare ogni giorno, cosa visitare, dove andare a mangiare, dove andare a divertirsi e quel giorno è arrivato.
Siamo un gruppo di quattro ragazzi e abbiamo deciso di trascorrere le vacanze in Puglia, la terra del sole e del mare. Abbiamo scelto questo posto, un po’ per le lusinghiere recensioni di chi ci è già andato, un po’ perché mi sembrava un luogo accessibile, economico e lontano dai flussi turistici di massa.
È una tranquilla giornata settembrina, siamo atterrati all’aeroporto di Bari e, dopo aver noleggiato un’automobile, abbiamo preso subito la superstrada verso sud. Avevamo affittato, tramite un’agenzia online, una casa sul mare per una settimana nei pressi di Monopoli,che si trova a solo un’oretta di viaggio.
Musica ad alto volume, chiacchierate, caos e canzoni cantate a squarciagola da non accorgerci che le poche nuvole intraviste all’orizzonte si sono avvicinate sempre di più, apparendo minacciose e cariche d’acqua.

Continua qui:
Le Colline dell’Alto Salento – Prima Parte

Ostuni - Panorama del centro storico

Ostuni – Panorama del centro storico


Lascia un commento

DAI TRULLI AL MARE ADRIATICO – SECONDA PARTE

DAI TRULLI AL MARE ADRIATICO: Fasano.

Una mangiata da “fast-food” con un sano panino farcito di salumi e formaggi locali e riprendo la carica. C’è ancora tanta campagna da visitare, senza dimenticare le colline. Oddio, come farò a raggiungerle?
Non ci penso, c’è ancora l’enorme pianura davanti a me e quando mi sentirò pronto deciderò di valicare quelle colline. Per fortuna sarà solo una salita, in un modo o nell’altro devo farcela.
Esco dalla città, dirigendomi verso Savelletri. Supero la pericolosa rotatoria che porta al centro commerciale e sottopassati i binari della linea ferroviaria adriatica, immediatamente sulla destra c’è l’accesso al Parco Rupestre Lama d’Antico, San Giovanni e San Lorenzo.

Continua qui:
Dai Trulli al Mare Adriatico – Seconda Parte

Fasano - Fraz. Cocolicchio - Trulli con Canale di Pirro e Selva di Fasano

Fasano – Fraz. Cocolicchio – Trulli con Canale di Pirro e Selva di Fasano


Lascia un commento

DAI TRULLI AL MARE ADRIATICO – PRIMA PARTE

DAI TRULLI AL MARE ADRIATICO: Fasano.

Mi trovo davanti a un cartello blu un po’ arrugginito e di forma rettangolare. Su di esso sono scritte due parole in stampatello a caratteri cubitali: in alto “Brindisi”, in basso “Bari” celata da una barra obliqua di colore rosso. Sono proprio sul confine provinciale, anche se non si nota molto la differenza. Ci sono sempre gli stessi ulivi da una parte e dall’altra del confine, i muretti a secco non si interrompono improvvisamente, le colline all’orizzonte continuano a mostrarsi nella loro regolarità senza cambiamenti.
Solo io, geografo e provetto viaggiatore, sono conscio della leggera differenza territoriale, sebbene segnalata da una linea sulla carta geografica. Prima di partire, controllo se tutto sia a posto.
Il telaio della mia bicicletta da turismo è rigido e resistente, la forcella è ben unita alla ruota anteriore, e la corona appena oleata. La ruota posteriore è fissa e solida e ovviamente ho grassato bene la catena, verificando la perfetta aderenza alla guarnitura con un giro di prova a vuoto con il pedale. Come ultima verifica, ho controllato i freni, soprattutto se le pastiglie aderiscono bene al cerchio della ruota anteriore.
Dopo una bella sorsata d’acqua dalla borraccia, regolo il sedile alla mia altezza, cercando una posizione comoda che non provochi dolore alla mia già disastrata schiena, e parto.

Continua qui:
Dai Trulli al Mare Adriatico – Prima Parte

Fasano - Parco Archeologico di Egnazia - Visuale generale

Fasano – Parco Archeologico di Egnazia – Visuale generale