Racconti di viaggio tra i paesi italiani

Esplorare gli ottomila e passa campanili che puntellano il nostro Belpaese


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LE MURGE MERIDIONALI E LA CONCA BARESE ORIENTALE – TERZA PARTE

LE MURGE MERIDIONALI E LA CONCA BARESE ORIENTALE: Sannicandro di Bari, Bitritto, Valenzano, Capurso, Triggiano.

Percorro la famosa “strada comoda” perfettamente rettilinea, con i classici saliscendi che mi conduce, dopo un dislivello di 158 metri di quota, nel comune di Sannicandro di Bari.
Stavolta mi sono allontanato dalle colline delle Murge e sto entrando nella Conca di Bari. L’influenza della vicina ed ingombrante città non è ancora ben percepibile, ma le colline si stanno lentamente digradando lasciando spazio a ampie vallate completamente ricoperte di uliveti e qualche vigneto di uva da tavola.
Costeggio le tipiche case a massimo due piani con terrazza, regolarmente ordinate, quasi a schiera, su strade ortogonali e finalmente entro nel centro storico, o meglio alle sue immediate porte. Sono in una bella villa comunale, su Piazza dell’Unità, con alberi e un singolare monumento ai caduti, costituito da una campana di bronzo ottenuta dalla fusione dei cannoni dei nemici dell’Impero Austro-Ungarico.

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Le Murge Meridionali e la Conca Barese Orientale – Terza Parte

Capurso - Reale Basilica della Madonna del Pozzo

Capurso – Reale Basilica della Madonna del Pozzo


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LE MURGE MERIDIONALI E LA CONCA BARESE ORIENTALE – SECONDA PARTE

LE MURGE MERIDIONALI E LA CONCA BARESE ORIENTALE: Santeramo in Colle, Cassano delle Murge.

Dalla difficile e intricata Storia passiamo alla più semplice e rilassante Geografia. Chi non è predisposto all’orientamento, si farà aiutare dal navigatore satellitare che è fedele compagno e non sbaglia quasi mai strada. Il viaggio prosegue nel cuore della Murgia Barese, abbandonando Gioia del Colle, che come avrete notato ha avuto un percorso storico molto complicato, il cui racconto vi avrà fatto girare la testa a causa dei complessi viaggi nel tempo, avanti e indietro senza un chiaro percorso cronologico.
Facciamoci aiutare dal navigatore (che io non uso mai) e percorriamo queste diritte strade tra le colline della Murgia. Si attraversano campi coltivati con alternanza di vigneti e uliveti, che man mano diventano sempre più radi lasciando spazio ad aree coltivate a cereali, macchie di bosco qua e là e soprattutto aree brulle, pietrose e dedicate alla pastorizia. Una bella varietà paesaggistica plasmata dall’uomo (formica!) in un territorio sostanzialmente omogeneo.

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Le Murge Meridionali e la Conca Barese Orientale – Seconda Parte

Santeramo in Colle - Corte Finocchia - Paesaggio tipico con trullo rurale

Santeramo in Colle – Corte Finocchia – Paesaggio tipico con trullo rurale


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LE MURGE MERIDIONALI E LA CONCA BARESE ORIENTALE – PRIMA PARTE

LE MURGE MERIDIONALI E LA CONCA BARESE ORIENTALE: Gioia del Colle

Sono di nuovo in Puglia. Vi ho fatto conoscere i piccoli paesi agricoli baresi, stranamente sempre sede di qualche marchesato o baronato; vi ho descritto l’area turistica per eccellenza, ovvero i “trulli&grotte” senza disdegnare le bellezze minori; vi ho fatto incuriosire con la parte più nascosta della punta estrema del Salento che non è solo sole e mare; ho magari stuzzicato la vostra curiosità con i paesi montani della Daunia, isolati eppure allo stesso tempo importanti crocevia di culture diverse; vi ho rivelato l’anima patriottica di importanti città d’arte; vi ho mostrato (nel mio piccolo) la straordinaria ricchezza del Romanico Pugliese.
Stavolta voglio fare un viaggio diverso, un viaggio nel “tempo”. Un percorso in cui la storia ha forgiato la natura e la cultura dei paesi che ho attraversato.

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Le Murge Meridionali e la Conca Barese Orientale – Prima Parte

Gioia del Colle - Castello federiciano - Interno

Gioia del Colle – Castello federiciano – Interno


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IL POTENTINO MERIDIONALE E L’ALTA VALLE DEL BASENTO – SECONDA PARTE

IL POTENTINO MERIDIONALE E L’ALTA VAL DI BASENTO: Anzi, Albano di Lucania, Trivigno, Brindisi di Montagna.

Ricosteggio la valle del Camastra, rientro nei boschi di faggi e abeti, i cosiddetti boschi di Fittipaldi, nel cuore dell’Appennino Lucano, e sono appena entrato nel comune di Anzi.
Ma il paese ancora non si può scorgere, essendo appunto situato su una rupe. Mi toccherà fare chilometri di estenuanti e strettissimi tornanti in un paesaggio alternato da boschi e pascoli; proseguendo pian, piano riesco ad osservare l’eccezionale panorama del paese, con quel curioso edificio con cupola in alto.
Sono finalmente arrivato in questo bellissimo e caratteristico paese a ben 1067 metri di quota. Sebbene sia un paese piccolo, quasi isolato e ben distante dai più vicini paesi, mostra con orgoglio la sua ricchezza storica e culturale. Già osservando tutta la struttura urbanistica da lontano, sono rimasto piacevolmente impressionato dalla cura e dalla caratteristica bellezza tipica di un paese montano.

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Il Potentino Meridionale e L’Alta Valle del Basento – Seconda Parte

Anzi - Panorama del paese

Anzi – Panorama del paese


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IL POTENTINO MERIDIONALE E L’ALTA VALLE DEL BASENTO – PRIMA PARTE

IL POTENTINO MERIDIONALE E L’ALTA VAL DI BASENTO: Pignola, Abriola, Calvello, Laurenzana.

“Sono passati molti anni, pieni di guerra, e di quello che si usa chiamare la Storia. Spinto qua e là alla ventura, non ho potuto finora mantenere la promessa fatta, lasciandoli, ai miei contadini, di tornare fra loro, e non so davvero se e quando potrò mai mantenerla. Ma, chiuso in una stanza, e in un mondo chiuso, mi è grato riandare con la memoria a quell’altro mondo, serrato nel dolore e negli usi, negato alla Storia e allo Stato, eternamente paziente; a quella mia terra senza conforto e dolcezza, dove il contadino vive, nella miseria e nella lontananza, la sua immobile civiltà, su un suolo arido, nella presenza della morte.”
Introduco questo viaggio con le prime righe del bellissimo libro di Carlo Levi, “Cristo si è fermato a Eboli”, che racconta il confino di un politico nelle terre lucane, durante il periodo del Fascismo.
Ecco, vi sto conducendo alla scoperta di una nuova regione, la Basilicata, tanto bella quanto sconosciuta. Le righe del libro in questione ispirano molta amarezza e sconforto di un personaggio borghese fra i contadini, ancora legati alle credenze religiose, alla magia, alla scarsa speranza e fiducia per il futuro e la modernità, tanto da rifiutare il chinino per guarire i malati dalla malaria.

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Il Potentino Meridionale e L’Alta Valle del Basento – Prima Parte

Abriola - Panorama

Abriola – Panorama