L’ARBERIA LUNGRESE E IL POLLINO COSENTINO MERIDIONALE: Lungro, Acquaformosa, San Donato di Ninea, San Sosti, Mottafollone, Sant’Agata di Esaro.
Con l’auto percorro una strada dissestata con tornanti e lavori in corso (senza operai), che mi conduce di nuovo nella terra arbëreshë, nella sua cosiddetta “capitale”: Lungro.
Sede di Eparchia, ovvero una diocesi della chiesa cattolica di rito greco-ortodosso immediatamente soggetta alla Santa Sede dal 1919, anno di fondazione diocesana. Lungro (in arbëreshë Ungër) è il principale centro religioso, culturale e artistico della comunità arbëreshë dell’Italia continentale.
Appena entrato nella città, a dir il vero un piccolo e caratteristico paese, si respira immediatamente l’atmosfera italo-albanese, con i suoi profumi, le voci e anche gli elementi architettonici.
Sembra di essere in uno stato straniero, eppure siamo in Italia. Il bilinguismo è molto evidente, soprattutto nei nomi delle vie e in alcuni atti ufficiali, anche se potrebbe essere radicato oltre. Confido nella recente rivalutazione della lingua arbërershë a livello regionale, favorendo il suo insegnamento nelle scuole elementari.
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L’Arberia Lungrese e il Pollino Cosentino Meridionale – Seconda Parte